E’ importante capire la differenza tra gli spumanti per
non prendere abbagli gli spumanti possono essere naturali o gassificati.
Nello spumante
naturale l’anidrite carbonica rende vivace il vino e si sviluppa attraverso la
fermentazione del vino base.
Ma come si forma uno spumante?
Nella pratica al vino bianco si aggiungono lieviti che
provocano una seconda fermentazione chiamata “ spuma”, che conferisce allo
spumante le famose bollicine.
La seconda
fermentazione può avvenire in due modi o in bottiglia metodo Champenois o
metodo Classico o con grandi contenitori metodo Charmat.
Lo spumante gassificato si ottiene addizionando anidrite carbonica al vino in sintesi è un vino gassato.
Il prezzo di questi spumati e molto allettante anche se non bisogna dimenticare che al confronto sulla qualità non regge lo spumante gassato e purtroppo lascia a desiderare sia sul piano del bouquet (aroma ) che su piano del perlage ( le bollicine) che è una delle caratteriste più importanti per valutare la qualità di uno spumante.
Lo spumante gassificato si ottiene addizionando anidrite carbonica al vino in sintesi è un vino gassato.
Il prezzo di questi spumati e molto allettante anche se non bisogna dimenticare che al confronto sulla qualità non regge lo spumante gassato e purtroppo lascia a desiderare sia sul piano del bouquet (aroma ) che su piano del perlage ( le bollicine) che è una delle caratteriste più importanti per valutare la qualità di uno spumante.
Per valutare lo spumante è molto importante esaminare la
durata del perlage, bollicine , e anche la forma elementi importanti perché le
bollicine più sono piccole e numerose e migliore è lo spumante.
Gli spumanti naturali si classificano in due modi diversi secondo il tipo di uve utilizzate:
Gli spumanti naturali si classificano in due modi diversi secondo il tipo di uve utilizzate:
si distinguono di uve e sapore semplice Pinot, Riesling,
Chardonnay ecc., e uve aromatiche Moscato e Malvasia oppure secondo la tecnica di elaborazione.
Due sono i metodi
che da sempre si contrappongono il classico o Champenois a quello Charmat .
Il metodo Classico o Champenois
Il metodo Classico o Champenois
Questo termina si usa solo riferito
esclusivamente ai vini spumanti. rifermentati in bottiglia e ottenuti nella
zona dello Champagne in Francia per gli spumanti elaborati in Italia si parla di
metodo tradizionale
Ritornando al metodo Champonois per elaborare un buon spumante si parte da un vino maturo già fermo ,spesso proprio da una curve' cioè un miscuglio appunto di vini scelti minuziosamente, se i vini sono presi della stessa annata si parla in questo caso di vini millesimato.
Ritornando al metodo Champonois per elaborare un buon spumante si parte da un vino maturo già fermo ,spesso proprio da una curve' cioè un miscuglio appunto di vini scelti minuziosamente, se i vini sono presi della stessa annata si parla in questo caso di vini millesimato.
Al momento
dell’imbottigliamento al vino base viene aggiunto uno sciroppo addizionato di
lieviti che favoriscano la fermentazione in bottiglia questa fase è detta del
tirage.
Le bottiglie vengono tappate con tappi a corona e ed
esposte orizzontalmente in apposite rastrelliere dove rimangono per un periodo che vada 2 a 4 anni
durante il quale il vino diventa secco, perché gli zuccheri si sono trasformati
in alcol e gas, raggiunto il giusto grado di secchezza le bottiglie vengono
progressivamente inclinate fino a raggiungere la posizione verticale con il
tappo rivolto in basso per far si che gli scarti della fermentazione si
depositino sul collo della bottiglia ed eliminarli.
La fase di eliminazione dei depositi viene detta sboccanatura con la quale viene fatto gelare il collo della bottiglia,
si toglie il tappo a corona la pressione della anidrite carbonica fa saltare in
tal modo i depositi accumulati a ridosso del tappo e fà fuoriuscire un po' di
schiuma,la bottiglia va poi ricolmata con uno sciroppo composto da
canna distillato e vecchi spumanti in
genere ogni Azienda vinicola ha una sua ricetta esclusiva
La bottiglia è
chiusa con il tradizionale tappo di sughero raccolto da un gabbietta di
metallo.
Il metodo Charmat è il più utilizzato per produrre spumanti italiani soprattutto per Asti spumante a ideare tale metodo un enologo italiano di nome Federico Martinotti secondo questo metodo la rifermentazione avviene in contenitori di acciai chiusi ermeticamente e resistenti alla pressione.
Quando il vino e pronto s’imbottiglia con una macchina “isobarica” chiamata cosi perché permette di mettere il vino in bottiglia alla stessa pressione che aveva nel contenitore di fermentazione.
Il metodo Charmat è il più utilizzato per produrre spumanti italiani soprattutto per Asti spumante a ideare tale metodo un enologo italiano di nome Federico Martinotti secondo questo metodo la rifermentazione avviene in contenitori di acciai chiusi ermeticamente e resistenti alla pressione.
Quando il vino e pronto s’imbottiglia con una macchina “isobarica” chiamata cosi perché permette di mettere il vino in bottiglia alla stessa pressione che aveva nel contenitore di fermentazione.
Il sistema di elaborazione dello
spumante in questo caso è molto più veloce di quello classico e offre comunque
uno spumante valido a un prezzo contenuto.
In genere viene usato sia per erbe aromatiche tipo il
Moscato e Brachetto sia per prodotti semisecchi e secchi come il prosecco che
non hanno bisogno di stare molto in cantina.
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